Nella calda estate calcistica, bollente non solo per le alte temperature, sempre più frequentemente il mercato dei calciatori svincolati si muove parallelamente a quello degli allenatori alla ricerca dell'ambiente ideale dove trasferire le proprie idee. In tal caso l'Equipe Campania offre una vetrina sia agli atleti che ai tecnici stessi. Prima esperienza alla corte di Antonio Trovato per Jacopo Leone (foto AIC Equipe Campania), reduce da un campionato e mezzo di Eccellenza alla guida del Salernum Baronissi con 51 panchine ad appena 36 anni. Una escalation continua quella del tecnico nativo di Mariano Comense, partito dalla Juniores dell'Atletico Per Niente a cui è legato da ricordi calcistici ed extracalcistici indelebili, per poi proseguire vincendo un campionato Allievi con l'Assocalcio Terzo Tempo e continuando svezzando talenti all'F6, nelle giovanili della Salernitana e al Giffoni Sei Casali prima di approdare nel club di patron La Marca allenando in primis la Juniores.
"L'Equipe è un'esperienza molto intensa da vivere a 360° che ti permette un confronto continuo con calciatori ed altri colleghi. - spiega Leone ai nostri microfoni - Anche per noi allenatori è una buona opportunità di mettersi in vetrina, sfruttando le amichevoli con le società professionistiche e di quarta serie, allargando ulteriormente gli orizzonti. Ad oggi mi ritrovo ancora fermo avendo dovuto, a malincuore, rinunciare ad una intrigante proposta di guidare una seconda squadra di una importante società della MLS, la massima serie americana. Motivi logistici ed organizzativi nel contesto attuale mi hanno indotto a declinare questa possibilità ma in futuro non mi precludo nella maniera più assoluta di andare all'estero. Resto allo stato attuale in attesa di un progetto in grado di dare spazio ai giovani dentro e fuori dal campo, a valorizzare le risorse del territorio di turno e le competenze tecniche acquisite in anni di grande investimento personale sulla crescita professionale a 360°. Si deve entrare nell'ottica, sia dal punto di vista del giocatore che del tecnico, che il "nome" non è garanzia di risultato quanto lo è fame, ambizione, voglia di emergere".
Già osservatore per squadre di Lega Pro, il trainer salernitano è tra i più fidati collaboratori di Federico Balzaretti di cui ha curato, nelle vesti di match analyst, le schede tecniche delle formazioni di Serie A anche ai fini delle statistiche utilizzate dall'ex calciatore di Roma e Palermo durante il commento tecnico su Dazn. "Ho scelto questo percorso, consapevole delle difficoltà, e non intendo rinunciarvi per nulla al mondo. Continuo a lavorare su me stesso, mi aggiorno, mangio pane e pallone studiando lingue, guardando partite dai professionisti ai settori giovanili ed implementando anche attività già svolte come quella del match analyst con professionisti veri. Mi farebbe piacere essere a capo di un progetto sovrintendo tutta l'area tecnica, non focalizzato solo sul lavoro di campo e sulla sola prima squadra. Non vedo l'ora di ripartire per una nuova e stimolante sfida, del resto chi non rischia ha già perso in partenza". Il Leone è solo metaforicamente in gabbia e già pronto a ruggire sempre più forte.
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