di Massimiliano Catapano
Con un sorriso e un tono scherzoso, Petar Stojanovic ha esordito con un semplice "Scusate per il ritardo", durante la sua prima intervista ufficiale con la Salernitana. Il difensore sloveno, recentemente arrivato nella rosa granata, ha fatto il suo debutto contro il Mantova, entrando in campo al 57° minuto e mostrando subito le sue qualità. Tuttavia, è chiaro che il terzino destro non vede l'ora di vivere l'emozione di giocare davanti al pubblico dell'"Arechi". "Finalmente sono arrivato a Salerno, dopo gli impegni con la nazionale e la partita contro il Mantova. Sono felice di poter dare il mio contributo alla squadra e aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi," ha affermato l'ex giocatore della Sampdoria. "Non vedo l'ora di scendere in campo davanti ai nostri tifosi. A Mantova ho già potuto sentire il loro sostegno in trasferta, il che mi ha dato una spinta in più. Abbiamo un gruppo forte e la vittoria contro la Sampdoria mi ha fatto ben sperare per questa stagione. Spero davvero in un grande campionato". Stojanovic non è nuovo a sfidare la Salernitana: "Ho affrontato i granata due volte in passato, una delle quali durante la stagione della loro prima salvezza in Serie A. Ricordo bene che i tifosi granata, anche in trasferta, erano numerosi e calorosi. Fu una partita dura, sembrava quasi che giocassero in casa".
Riguardo alle sue esperienze precedenti, il difensore sloveno ha spiegato le differenze tra i vari campionati in cui ha giocato: "Ho avuto modo di competere in diversi tornei, ma il calcio in Italia è qualcosa di unico. Qui è una vera passione, anche dopo l'allenamento i tifosi ti aspettano per chiederti autografi o fare foto. Il livello di competizione è decisamente più alto rispetto ad altri campionati in cui sono stato. Con la Dinamo Zagabria ho vinto molti trofei e giocato in Champions League. Ho debuttato in Champions con il Maribor, affrontando squadre di altissimo livello, un’esperienza formativa che mi ha fatto crescere". A soli 19 anni, Stojanovic è diventato una presenza fissa nella nazionale slovena, un traguardo che considera uno dei più importanti della sua carriera: "Giocare per la propria nazionale è il sogno di ogni calciatore. Per anni sono stato il più giovane del gruppo e ho partecipato a competizioni internazionali che hanno segnato la storia del calcio sloveno". Per quanto riguarda la sua posizione in campo, Stojanovic ha le idee chiare: "Il mio ruolo principale è quello di terzino destro, ma posso adattarmi anche a ruoli più offensivi. Preferisco giocare come difensore, ma sono disposto a dare il massimo ovunque il mister mi chieda di giocare. Mi sento più portato per l'attacco che per la difesa. Ho avuto allenatori di alto livello, come Nenad Bjelica alla Dinamo Zagabria e Matjaz Kek con la nazionale, mentre in Italia ho lavorato con Aurelio Andreazzoli, che mi ha aiutato a crescere molto".
Con grande determinazione, il difensore sloveno attende con ansia il suo debutto allo stadio "Arechi": "Ho già avuto l’opportunità di giocare in stadi con tifoserie molto calorose, come a Zagabria, dove ho vissuto per quasi sei anni. Quella città è diventata una seconda casa per me, anche perché mia moglie e mio figlio sono di lì. Ma a Salerno ho percepito qualcosa di speciale quando ho giocato contro i granata con l’Empoli. Ora voglio dare il massimo per questa squadra e aiutare il club a tornare in Serie A, dove merita di stare, insieme ai suoi tifosi. La Serie B è un campionato lungo e impegnativo, ma sono convinto che, con il giusto atteggiamento, possiamo ottenere grandi risultati". Stojanovic è pronto a dare il meglio di sé e a conquistare il cuore dei tifosi granata, che, come ha detto, rappresentano una fonte di ispirazione e motivazione fondamentale per tutta la squadra.
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