Uscire dalla tana della corazzata Conegliano con elementi utili ad alimentare ambizioni e consapevolezze in vista degli scontri diretti. Con queste prerogative il Volley Bergamo si prepara ad affrontare l'ostica trasferta sul campo della capolista e ad archiviare il ko interno dello scorso week-end con Vallefoglia. Nel roster orobico sarà chiamata agli straordinari per tenere quanti più palloni giocabili possibili Martina Armini, libero di grande talento e carisma arrivato quest'estate dalla Savino del Bene Scandicci: "E' stata una stagione piena di emozioni dove siamo arrivati in finale Scudetto che era uno degli obiettivi prefissati e anche qualcosa in più, ovviamente quando si arriva a quel punto si spera sempre di vincere, ma comunque siamo state contente anche solo di arrivare a giocare delle partite del genere e a mostrare quello per cui avevamo lavorato tutto l'anno. La nuova avventura di Bergamo fin da subito mi ha dato quella voglia di mettermi in gioco e esprimere la mia voglia di giocare. Come inizio stagione, sono molto contenta perchè stiamo dimostrando sul campo quanto spingiamo anche in allenamento, le due vittorie iniziali ci hanno dato un po' di fiducia ma non dobbiamo abbassare la guardia perchè il campionato italiano è molto lungo e difficile e dobbiamo dimostrare quanto valiamo sempre: la partita con Vallefoglia ne è una dimostrazione, non possiamo permetterci distrazioni".
Tanti impegni sin da giovanissima ma nelle routine della classe 2002 originaria di Marino non è mai mancato anche quello scolastico prima e universitario poi: "Sport-studio è sempre stato un binomio complicato da conciliare, perchè gli impegni e la stanchezza fisica non aiutano per stare sui libri ma comunque nei giorni o nelle mattine libere che abbiamo riesco a studiare e a portare avanti l'Università".
Un amore ereditato in casa: "La scelta di giocare a Pallavolo nasce molto presto, mia mamma ci giocava e mi ha trasmesso un po' la sua passione. Quando avevo sei anni e dovevo scegliere che sport fare li ho provati tutti ma alla fine la scelta è ricaduta sulla Pallavolo. Da quando ho iniziato, mi è piaciuta subito, e pian piano ho capito che sarebbe diventata un po' la mia vita, in particolare quando a 13 anni sono stata chiamata al Volleyrò dove le cose si sono fatte 'serie'. Inizialmente io non ricopriva il ruolo di libero ma ero un attaccante, questo cambiamento ci fu quando all’età di 16/17 anni sono stata chiamata in Nazionale giovanile per la prima volta. La mia fisicità non era di un vero attaccante, ero più bassa per la media e comunque il fondamentale che facevo meglio era il bagher così hanno deciso di farmi provare a fare il libero. Da quel momento ho iniziato a svolgere questo ruolo solo con la Nazionale in estate mentre quando tornavo nel mio club facevo la banda. Alla fine degli anni della giovanili però dovevo prendere una decisione su che ruolo fare e io ho scelto il libero perché è quello che magari mi avrebbe anche portato a giocare nella massima serie".
Serie A raggiunta in breve lasso di tempo collezionando esperienze importanti con Club Italia, Chieri e Perugia. Il tutto associato agli exploit internazionali con le giovanili azzurre: due ori mondiali tra Under 20 e 21 con annesso premio di miglior libero nel 2021, un Argento sempre mondiale Under 18. "Tornando indietro nella mia piccola carriera pallavolistica, non cambierei mai niente, alla fine anche i momenti di difficoltà sono stati d'aiuto per crescere. Il ricordo più bello che ho a livello pallavolistico è sicuramente la vittoria dei Mondiali nel 2021 con l'Under 20, è stato uno dei momenti più belli che ho avuto, giocando delle bellissime prestazioni, con una squadra fantastica perchè tutte le compagne erano persone con cui sono cresciuta e abbiamo realizzato un sogno insieme. Potrei rivivere quel momento all'infinito. I titoli con l'Italia sono stati una crescita e un'esperienza importante per la mia vita da atleta perchè anche giocare partite così importati a 17/18 anni è sicuramente un grande bagaglio che mi porto dietro nel campionato di massima serie che è un torneo molto difficile". Tanti di questi momenti sono stati forieri di legami indissolubili: "Le compagne con cui sicuramente ho legato di più sono quelle con cui sono cresciuta che ho incontrato nel mio passato a livello giovanile, questo perchè abbiamo condiviso tanto non solo a livello pallavolistico ma anche fuori dal campo e sono diventati grandi amiche".
Lo sguardo si riproietta in avanti: "Ho tanti sogni e anche tanti obiettivi, ma li tengo per me perchè altrimenti non si avvereranno e su questo sono molto scaramantica. Ad oggi penso solo di voler far bene qui con la mia squadra a Bergamo sia per la società che per i tifosi e spero che con questa squadra dimostreremo quanto ci teniamo e la nostra voglia di far bene". Custoditi segretamente in un cassetto ma pronti ad essere esauditi perchè di valori tecnici ed umani ne è piena: Martina Armini merita di veder riconosciuti i propri sacrifici ed avverare i suoi desideri tingendo il suo cielo di biancoceleste come i colori della sua fede calcistica del cuore.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.