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Una promessa del calcio giovanile salernitano che avrebbe meritato di calcare palcoscenici più importanti ma nella vita, a volte, all'ambizione personale del momento si fa precedere un ragionamento lungimirante volto a dare priorità allo studio e al lavoro. E' così che Massimo De Luca, attaccante salernitano classe '99, ha trovato la sua dimensione tra i dilettanti per poi spiccare il volo verso Milano ed aprirsi a nuovi orizzonti professionali. Titolo regionale Under 16 con la Millenium (ultimo di categoria conquistato da una squadra salernitana) poi Olympic Salerno, Salernum Baronissi, Centro Storico Salerno e Giffoni Sei Casali tra Eccellenza e Promozione. In cuor suo sapeva che il capitolo calcio non era chiuso ma non si aspettava di certo di spopolare sui social e conquistare il popolo del web insieme alla sua squadra a forte trazione mediatica. Lo deve al suo presidente influencer Antonio Pellegrino, ai più noto come ZW Jackson: ambassador Prime Video Sport, ideatore della piattaforma One Of Us che permette a giovani aspiranti calciatori di mettersi in mostra fino a conquistare un tesseramento con club professionistici come Genoa e Parma Femminile, volto iconico della Nazionale Cantanti e Social Star, Pallone d'Oro Dilettanti 2023 con tanto di esordio in Conference League con i sammarinesi de La Fiorita ma soprattutto patron di quella FC Zeta Milano che parteciperà alla prima edizione italiana della Kings League creata da Piquè. 

Zeta Milano che spadroneggia nel girone C del campionato di Terza Categoria lombardo con 6 punti di vantaggio sul Corsico a tre giornate dalla fine del girone d'andata e dove De Luca è approdato con l'appellativo di Pipita Max arrivando a far coppia con un volto storico del calcio professionistico della generazione Z come il brasiliano Jeda Capucho Neves, ora capitano rossonero ma con all'attivo 270 presenze nei professionisti con cinque campionati di Serie A tra Cagliari, Lecce e Novara conditi da 68 goal. "Pipita? Onestamente non lo so nemmeno io come sia nato questo appellativo. - racconta De Luca ai nostri microfoni - E' stato ZW Jackson all'uscita del primo video con i challange da lui partoriti dove apparivo per la prima volta a darmi questo soprannome, forse avrà visto in me delle somiglianze sia nell'aspetto fisico che tecniche con il vero Pipita Higuain. Il club ha acquisito tanta popolarità in una prima fase sicuramente grazie al presidente che porta con se numeri incredibili e visibilità. Tutto il resto poi è arrivato grazie all'ottima comunicazione e risonanza che il progetto ha preso nel calcio dilettantistico, grazie a tutto l'insieme giocatori, staff, sponsor e iniziative benefiche".

Riavvolgendo il nastro, il bomberino salernitano cresciuto a pane e pallone con il fratello Francesco (anche lui a Milano dopo onorata militanza con le varie Atletico Per Niente e Don Bosco), racconta la nascita dell'idillio col calcio milanese: "Quando sono salito al Nord per lavoro avevo un po' accantonato il calcio, ma come spesso accade al cuor non si comanda, quindi ho deciso di rimettermi in discussione. Ho trovato la squadra scrivendo al mister Umberto Chiaramonte su Instagram che mi ha provinato e da lì è partita la mia avventura nell'hinterland milanese con la Play2Give (antesignana della Zeta Milano). Sono rimasto molto sorpreso dal calcio che ho trovato qui. All'inizio ero molto scettico ma calandomi in questa realtà posso dire che è un po' più impegnativo rispetto a giù, anche in categorie inferiori ci sono degli ottimi elementi, sono molto preparati a livello fisico. E poi le strutture non hanno nulla da invidiare a realtà professionistiche o semi. Noi vogliamo vincere il campionato e vogliamo vincere anche la Coppa Lombardia. Siamo una bellissima squadra, ci aiutiamo tutti a vicenda. Siamo un gruppo di circa 25 persone e tutti possiamo considerarci dei titolari, quindi i doppi impegni non ci spaventano".

Calcare il campo con chi ha masticato calcio vero è fonte d'ispirazione e di crescita anche in Terza Categoria: "È una bellissima emozione, quando ho saputo della notizia stentavo a crederci. Jeda è un professionista esemplare, sempre il primo ad arrivare sul campo. Aiuta molto tutti noi, ci fa sempre essere concentrati durante le partite, è un secondo mister in campo, poi non sono io che lo posso giudicare: tutti lo conoscono calcisticamente, parlano i fatti". Salerno, però, non si dimentica mai: "Una delle esperienze che porterò con me è stata sicuramente la trafila che ho fatto con il Salernum Baronissi, sono stato sempre circondato da persone esemplari partendo dal presidente fino all'ultimo giocatore, mi hanno fatto maturare molto calcisticamente. Inoltre ricordo con piacere la mia ultima avventura al Giffoni Sei Casali dove mi sono sentito a casa. Anche se per poco tempo, dato che la mia avventura è durata solo 4 mesi, perchè poi sono salito a Milano per lavoro, posso dire di aver anche contribuito con la vittoria del campionato nel mio piccolo". Un ponte ideale tra i Monti Picentini e la Metropoli meneghina per continuare a lasciare il segno gonfiando la rete tra un like e l'altro.