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Riscatto con gli interessi. Questo il riassunto finale della partita disputatasi alla Cittadella del Rugby tra Cus Catania e Arechi Rugby. Nell’ultimo scontro diretto tra le due squadre, infatti, furono i Dragoni ad avere la meglio sugli etnei: in quel caso la partita si giocò al "Vestuti" e gli avversari se la ricordano bene. Complice anche la mancanza di vittorie in casa Cus, che finora ha raccolto molto meno di quanto seminato in termini di classifica, la Cittadella del Rugby etnea si è mostrata teatro autorevole per l’incontro con i salernitani: il punteggio finale, 48-12, non racconta però in modo letterale l’andamento dell’incontro. Oltre al merito oggettivamente dovuto ai padroni di casa, va sottolineata infatti una buona prestazione in fase offensiva della squadra di coach Caliendo, anche un po’ sprecona in certi momenti dell’incontro, cui fa da contraltare sbilanciato una prestazione difensiva sicuramente poco lucida, che ha consentito al Catania di esibirsi in giocate individuali di buona caratura.

Nonostante l’orgoglio e i tentativi dell’Arechi, la difesa catanese è rimasta solida e compatta, mentre l’attacco non ha mai abbassato il ritmo, mettendo in difficoltà gli avversari in ogni fase del gioco. I ragazzi del CUS Catania allenati da Luca Mammana hanno saputo gestire il vantaggio con maturità nel secondo tempo, continuando a regalare emozioni fino al fischio finale. Protagonisti assoluti del match Gabriel Di Natale, autentico trascinatore con 2 mete e 5 trasformazioni, che ha illuminato la partita con la sua precisione e leadership; Colombrita, autore di 3 mete, si è rivelato una vera spina nel fianco per la difesa avversaria, confermando il suo stato di forma eccellente; Catalano e Lucenti, con le loro mete, hanno messo il sigillo su una prestazione corale indimenticabile, completando una giornata perfetta per i rossazzurri. Per l’Arechi Rugby le due segnature portano la firma di Simone Giordano e Aniello Tortora, la trasformazione è stata realizzata da Cafasso.

Ora spazio al recupero delle forze, ma senza perdere di vista gli obiettivi stagionali. Tra un mese, al termine della pausa invernale, al "Vestuti" si giocherà l’ultima giornata di andata del girone 5 di Serie B, proprio con l’ultima della classe, il Bari. Motivo in più per non deconcentrarsi e garantire al percorso di crescita della squadra una sempre più forte continuità. Si giocherà nello stadio di piazza Casalbore, per l’appunto. Quel teatro che domenica scorsa ha vissuto, suo malgrado, l’ennesima brutta pagina rispetto alle promesse mancate e agli interventi mai realizzati. A ricordare che le manutenzioni allo stadio non mancano da pochi anni, ma da tempo immemore, è il presidente dell’associazione "Generazione Donato Vestuti", Edoardo Vernieri, che ha raccolto con forza e altrettanto rammarico la denuncia della società del presidente Roberto Manzo fino a lanciare una raccolta firme affinché la popolazione possa sentirsi pienamente coinvolta nel segnalare al Comune di Salerno la necessità di tutelare e migliorare lo storico stadio salernitano.

"La petizione - afferma Vernieri - nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la città e svegliarla. Vogliamo raccogliere il consenso contro lo stato di abbandono dello stadio Vestuti. Non è un atto di accusa a nessuno: se qualcuno si sentisse accusato, probabilmente dovrebbe far fronte ai suoi sensi di colpa. Noi, Generazione Donato Vestuti, non possiamo restare in silenzio: dobbiamo denunciare e invitare a firmare una petizione contro lo stato di abbandono". Quanto al Rugby giocato al "Vestuti", lo storico stadio della Salernitana, a tal punto da aver avuto la possibilità di sostituire le storiche porte da calcio con i pali ad H tipici della palla ovale, Vernieri afferma: "Vedere i pali da Rugby nel "Vestuti" è una grande gioia: conosco il Rugby che è stato scuola di vita e di sport, e non poteva esserci cosa migliore. Se non ci sono le porte da calcio, l’unica cosa degna è quella dei pali da Rugby. Non è uno sport, è molto di più: è uno stile, una scuola di vita. Personalmente mi dà gioia".