di Massimiliano Catapano
Un’operazione di straordinaria complessità ha permesso di salvare il rene di una giovane donna di 25 anni grazie all’eccellenza dell’équipe medica dell’AOU "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" di Salerno. A guidare l’intervento, il professor Paolo Verze, responsabile della Clinica Urologica, che, insieme al suo team, ha affrontato con successo un caso tanto raro quanto delicato. La paziente, proveniente dall’Ospedale di Sarno, era giunta al "Ruggi" con un grave sanguinamento urinario. Gli approfondimenti diagnostici hanno portato alla scoperta di ben tre tumori renali, un’anomalia rara in una persona così giovane. Dopo un’attenta valutazione, è emersa la causa sottostante: una condizione genetica chiamata Sclerosi Tuberosa, una sindrome che predispone alla formazione di neoplasie multiple, oltre ad altre manifestazioni neurologiche e cutanee. "Non è comune osservare tre tumori renali in una ragazza così giovane", ha dichiarato il professor Verze, sottolineando come una diagnosi precoce sia stata cruciale per affrontare la situazione con il miglior approccio possibile.
Un intervento chirurgico d’avanguardia
Di fronte a un quadro così delicato, l’équipe medica ha optato per una chirurgia robotica mininvasiva, con l’obiettivo di preservare il più possibile la funzionalità renale. L’operazione, eseguita con estrema precisione, ha consentito di rimuovere i due tumori principali, lasciando il terzo, di dimensioni ridotte, sotto sorveglianza attiva. Fondamentale è stato il contributo dei dottori Gianmarco Silvestre e Ciro Barba, che, insieme al reparto di Anestesia diretto dal dottor Renato Gammaldi e supportato dalla dottoressa Antonella Langone, hanno garantito la perfetta riuscita dell’intervento. Al loro fianco, un’équipe infermieristica altamente qualificata ha assicurato il supporto necessario in ogni fase. L’approccio robotico ha consentito di evitare il clampaggio dell’arteria renale, una tecnica che ha ridotto sensibilmente il rischio di danni permanenti all’organo. "In altri centri si sarebbe optato per una nefrectomia totale, ma siamo riusciti a preservare l’intero rene", ha spiegato il professor Verze, evidenziando l’importanza della tecnologia robotica nell’esecuzione di interventi di tale complessità. Un successo reso possibile anche grazie al supporto costante della Direzione Strategica del "Ruggi", che ha investito nelle più moderne tecnologie e in percorsi di formazione avanzata per il personale medico.
Un ritorno alla normalità
La giovane paziente, dimessa dopo appena tre giorni di ricovero, ha lasciato l’ospedale con una funzionalità renale perfetta. I medici hanno stabilito un programma di controlli periodici, ma la ragazza potrà condurre una vita normale, senza particolari limitazioni. Questo caso rappresenta non solo una vittoria della medicina moderna, ma anche una testimonianza del livello di eccellenza raggiunto dall’AOU "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" di Salerno, che si conferma un punto di riferimento nell’applicazione di tecnologie all’avanguardia per la cura di patologie complesse. L’intervento eseguito dal professor Verze e dalla sua équipe dimostra ancora una volta come competenza, tecnologia e dedizione possano fare la differenza, offrendo ai pazienti non solo una cura, ma anche una reale prospettiva di qualità della vita.
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