di Massimiliano Catapano
La situazione nei pronto soccorso degli ospedali di Sarno e Nocera Inferiore è ormai al limite. L’emergenza, divenuta cronica, minaccia di sfociare in un collasso senza ritorno, mettendo a rischio sia la salute dei pazienti che l’incolumità psicofisica degli operatori sanitari. A lanciare un grido d’allarme è Carlo Lopopolo, segretario generale della Fials Salerno, che denuncia apertamente la gravità dello scenario, invocando interventi tempestivi e strutturali per arginare una crisi sanitaria che si ripresenta ciclicamente, senza mai trovare una soluzione definitiva.
Sovraffollamento e carenze strutturali: un sistema al limite
Secondo il sindacato, i medici dei pronto soccorso dell’agro nocerino-sarnese si trovano ogni giorno a fronteggiare situazioni ingestibili. Ogni singolo medico di guardia deve spesso prendersi cura di 15-30 pazienti contemporaneamente, una cifra ben oltre i limiti della sostenibilità. Questa pressione si somma alla cronica saturazione dei reparti, che impedisce un regolare flusso di ricoveri e costringe i pazienti a restare per giorni su barelle sistemate in corridoi e spazi di fortuna, privi di adeguata privacy e sicurezza.
Personale al limite: turni massacranti e rischio burnout
Ma la crisi non riguarda solo i pazienti. Gli operatori sanitari sono ormai esausti. Turni massacranti, straordinari continui, reperibilità incessanti e rientri obbligati nei giorni di riposo sono diventati la norma per medici e infermieri. Lopopolo non usa mezzi termini: "Il burnout non è una possibilità futura, è già una realtà. Gli operatori sanitari sono stremati, e senza nuove assunzioni il sistema non potrà reggere ancora a lungo". La richiesta del sindacato è chiara: serve un incremento immediato degli organici, con assunzioni mirate sia per medici che per infermieri. Il sacrificio dei professionisti, sottolinea Lopopolo, non può più essere considerato l’unica risorsa su cui far leva per mantenere in piedi un sistema che, nei fatti, è già crollato.
I pazienti: i veri danneggiati dalla crisi
Mentre il personale sanitario è allo stremo, a pagare il prezzo più alto sono i pazienti. Soste di ore, a volte giorni, su barelle in spazi angusti e non idonei, aumentano esponenzialmente il rischio di infezioni e complicanze. La dignità delle persone viene spesso calpestata, con una qualità dell’assistenza che scivola inevitabilmente verso una gestione emergenziale permanente. "Non è più accettabile - afferma Lopopolo - che i pazienti siano costretti a ricevere cure in corridoi trasformati in stanze di fortuna. È un’umiliazione continua per chi soffre e un fallimento per il sistema sanitario".
Un appello alla politica: basta conflitti istituzionali
La Fials non si limita alla denuncia ma avanza proposte concrete. Serve un piano riorganizzativo chiaro e strutturato, con investimenti mirati in risorse umane e infrastrutture. Non bastano soluzioni temporanee o interventi cosmetici. È necessario superare conflitti istituzionali e giochi politici che, per troppo tempo, hanno bloccato ogni possibilità di miglioramento. "La salute dei pazienti e la dignità degli operatori sanitari non possono continuare a essere sacrificati sull’altare delle inefficienze organizzative e delle lotte di potere", conclude Lopopolo.
Una crisi che non può più attendere
Il quadro delineato dal sindacato è chiaro: i pronto soccorso di Sarno e Nocera Inferiore non possono più aspettare. L’emergenza è sotto gli occhi di tutti e la sua risoluzione non può più essere rinviata. Servono assunzioni immediate, una pianificazione strutturata e, soprattutto, una volontà politica chiara e determinata a mettere la salute pubblica al primo posto. L’appello della Fials è rivolto direttamente alle istituzioni locali e regionali: il momento di agire è ora. Ogni ulteriore ritardo potrebbe trasformare una crisi già drammatica in un disastro irreversibile.
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