Inizia col botto il 2025 di Pierluigi Gigante. Il talentuoso e poliedrico attore salernitano, reduce dal grande successo su scala nazionale e non solo di "Nata per te", è tra i protagonisti assoluti di "ACAB - La Serie" in onda da mercoledì 15 gennaio su Netflix per un totale di 6 episodi (foto Andrea Staccioli). L'artista, cresciuto sui banchi del Laboratorio Teatrale del Liceo "Da Procida" e sul palco del Teatro San Genesio sotto la guida del maestro Sandro Nisivoccia, è pronto a mettersi nuovamente in evidenza in tutta la sua versatilità all'interno di un cast di assoluto spessore. Gigante interpreterà Salvatore Lovato, ex combattente nel Kurdistan iracheno. Dopo il romanzo di Carlo Bonini, e il film cult di Stefano Sollima "ACAB - All Cops Are Bastards" trova nuova vita la fiction diretta da Michele Alhaique e prodotta da Cattleya.
L'ambientazione è più che mai attuale: il 2025 si apre con un'Italia in fermento sociale, manifestazioni sempre più frequenti e un corpo di Polizia in bilico tra il rispetto delle regole e l'istinto di sopravvivenza. A Roma il Reparto Mobile si muove in questo scenario incandescente, con vecchie e nuove dinamiche interne che esplodono tra i suoi membri. Una notte di guerriglia urbana in Val di Susa si conclude con il ferimento grave di un ispettore storico del Reparto Mobile di Roma. Il suo posto viene preso da Michele Nobili (Adriano Giannini), un comandante di scuola riformista che si trova a dover gestire una squadra con metodi operativi ben radicati nel passato. Accanto a lui, Mazinga (Marco Giallini), unico superstite del vecchio team sempre più incattivito e diffidente, e Marta (Valentina Bellè), una giovane agente entrata nei reparti mobili dopo l'apertura alle donne nel 2018 che cerca di farsi strada in un ambiente dominato da un codice maschile rigidissimo.
Tra tensioni interne, regolamenti di conti e un'ondata di proteste che minaccia di mettere a ferro e fuoco la capitale, la serie esplora l'uso della forza da parte della polizia e il lato più umano di chi veste la divisa. - evidenzia Affari Italiani nella sua recensione - Rispetto al film del 2012 la serie si spinge oltre nell'analisi psicologica dei personaggi, scavando nel lato oscuro di un mestiere logorante. La vita privata degli agenti entra prepotentemente in scena: famiglie distrutte, relazioni tossiche, il senso di alienazione che accompagna chi vive costantemente in uno stato di tensione La regia di Michele Alhaique non lascia spazio a filtri estetizzanti. Le scene di guerriglia urbana sono girate con un realismo brutale, camera a mano e una fotografia sporca, quasi documentaristica. Le bodycam indossate dagli agenti forniscono una prospettiva immersiva sugli scontri aumentando il coinvolgimento emotivo dello spettatore. La colonna sonora, affidata ai Mokadelic amplifica la tensione con sonorità cupe e distorte, rendendo l'esperienza visiva ancora più impattante.
Con un cast di livello, una sceneggiatura solida e un realismo spietato, "ACAB - La Serie" ha tutte le carte in regola per diventare uno dei titoli più discussi dell'anno. Sarà un prodotto divisivo, come lo sono state le sue precedenti incarnazioni, ma è proprio questo a renderlo necessario: una storia che non vuole piacere ma far riflettere. Un prodotto destinaro a ridisegnare il crime della televisione italiana un po' come fatto a suo tempo, e con una genesi diverse, da "Gomorra", altro cult dove ha recitato in passato Gigante nelle vesti di Gaetano, esecutore a Londra di Genny Savastano. Nel recente curriculum del salernitano anche la fiction Rai "Imma Tataranni" ed il film "Mors tua vita mea" prima di conquistare letteralmente il pubblico con "Nata per te", la storia tratta dall'omonimo libro di Luca Trapanese, protagonista della storia vera tramutata in pellicola dal regista Fabio Mollo. Non c'è dubbio lo farà anche in questi nuovi, quasi inediti, panni attoriali.
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