Nella mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Salerno - Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura. L’operazione, condotta ai sensi del codice antimafia, ha portato al sequestro di partecipazioni societarie e unità immobiliari per un valore complessivo stimato in tre milioni di euro. I beni sono riconducibili a Francesco Capri, soggetto già condannato per reati gravissimi quali associazione mafiosa, estorsione, rapina, porto abusivo di armi e reati legati al traffico di stupefacenti. Il provvedimento odierno rappresenta il punto di arrivo di un’articolata indagine condotta dal Gico (Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata) del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno. Le indagini, avviate già da tempo, avevano portato il 16 dicembre 2022 agli arresti domiciliari per Francesco Capri e all’interdizione per 12 mesi dall’esercizio di attività imprenditoriali per Generoso Galderisi, classe 1966. Entrambi erano indagati per trasferimento fraudolento di valori e sono attualmente imputati per questi reati.
Nel corso delle indagini, erano già stati sequestrati tre mini-appartamenti, del valore complessivo di circa 700.000 euro, situati in una zona di pregio di Salerno. La disponibilità di questi immobili era stata giustificata attraverso contratti di comodato d’uso simulati, rivelatisi poi frutto di un’operazione di riciclaggio. L’operazione odierna si inserisce nel solco del cosiddetto "doppio binario", un principio che prevede l’applicazione congiunta di provvedimenti cautelari in ambito penale e di prevenzione. Tale approccio è stato adottato tenendo conto della pericolosità sociale di Francesco Capri, la cui storia criminale e l’accertata appartenenza all’omonimo clan camorristico lo rendono un soggetto particolarmente pericoloso. Oltre ai beni già oggetto di procedimento penale, sono stati sequestrati ulteriori cespiti riconducibili a condotte di intestazione fittizia risalenti nel tempo, ormai estinte per prescrizione.
Tra i beni sequestrati figurano quote societarie del 50% in tre società di capitali e altrettanti complessi aziendali, oltre a cinque unità immobiliari, di cui due per una quota pari alla metà del loro valore complessivo. Di particolare rilevanza è il sequestro della società 2G s.r.l., proprietaria della struttura chalet/bar/pizzeria denominata "Embarcadero", situata sul lungomare di Salerno. Attualmente, la struttura è concessa in affitto a una società terza estranea alle vicende giudiziarie.
FONTE: La Città
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