di Massimiliano Catapano
Un’analisi a 360 gradi sulle strategie adottate, le scelte fatte e le operazioni sfumate. Questa mattina il direttore sportivo della Salernitana, Marco Valentini, ha tenuto una conferenza stampa per fare chiarezza su ogni aspetto del calciomercato invernale granata. Un intervento di circa quaranta minuti in cui il dirigente ha voluto rispondere alle critiche, spiegando le dinamiche che hanno portato a determinate scelte.
Un mercato diviso in due fasi
Valentini ha iniziato il suo intervento con un'analisi generale sulle operazioni di mercato, sottolineando come il lavoro si sia sviluppato in due fasi ben distinte: "Abbiamo lavorato per dare alla squadra ciò che serviva nella prima parte, poi nella seconda fase abbiamo completato l’organico con gli ultimi tasselli. Sono soddisfatto, il club mi ha supportato e abbiamo fatto il massimo per rinforzare la squadra, sia numericamente che qualitativamente. L’allenatore ora ha tutti gli strumenti per attuare il modulo iniziale e per cambiare in corso d’opera". Nonostante gli sforzi della società, Valentini ha voluto esprimere il suo disappunto per la percezione negativa che si è diffusa tra i tifosi: "Appena arrivato a Salerno, dopo il viaggio da Milano, un tifoso mi ha insultato dicendo che siamo senza attaccanti. È un’idea ingenerosa, perché i nostri attaccanti ci hanno già portato sei punti. Se avessimo preso Cerri e Raimondo nell’ultimo giorno di mercato, mediaticamente sarebbe stata una storia diversa, ma la squadra era già strutturata al 90%".
L'affare Guessand sfumato per pochi secondi
Un passaggio importante della conferenza è stato dedicato all’operazione Guessand, il difensore dell’Udinese che la Salernitana ha tentato di ingaggiare fino all’ultimo secondo utile: "L’operazione non riguardava solo Guessand, ma anche una visione futura. Alle 23.38 eravamo pronti con tutti i documenti, ma il ragazzo non rispondeva al telefono. Alle 23.58 abbiamo mandato tutto firmato, ma l’Udinese ha depositato le carte con un minuto e due secondi di ritardo. È stato un peccato, perché volevamo valutarlo per il futuro".
Il centrocampo e gli obiettivi mancati
Per quanto riguarda il centrocampo, il primo obiettivo era Saric del Palermo, ma la trattativa non si è concretizzata per questioni economiche: "Saric aveva le caratteristiche che cercavamo, ma il Palermo ha fatto una valutazione fuori dai nostri parametri. Abbiamo quindi optato per altri profili come Zuccon, Caligara e Girelli, che completano il reparto sia numericamente che a livello di qualità". Sul fronte offensivo, invece, la Salernitana ha provato a portare in granata Henry e Russo, ma entrambi hanno fatto scelte diverse. Valentini ha spiegato: "Con Henry abbiamo parlato direttamente, ma ha avuto un grave problema familiare e non voleva spostare la famiglia da Palermo per quattro mesi. Per Russo, invece, abbiamo offerto il doppio rispetto alle altre squadre, ma il ragazzo ha preferito Cesena, dove ha più garanzie di giocare".
L’arrivo di Christensen e la posizione di Sepe
Uno dei movimenti più discussi è stato l’arrivo del portiere Christensen, con il conseguente ridimensionamento di Sepe. Valentini ha però chiarito che non ci sono stati contrasti: "Non ho mai avuto problemi con Sepe. La Fiorentina mi ha proposto Christensen, ho parlato con Sepe e gli ho spiegato la situazione. Ho fatto questa scelta perché dovevo migliorare la squadra, e Christensen rappresentava un’opportunità che non potevamo lasciarci sfuggire".
Gestione delle operazioni future e il caso Simy
Valentini ha poi parlato delle strategie adottate nel mercato di gennaio, caratterizzato da numerosi prestiti con diritto di riscatto: "Non si possono fare investimenti milionari in una situazione come la nostra, dove l’obiettivo primario è la salvezza. Abbiamo preso giocatori come Cerri e Raimondo anche in prestito, ma a giugno valuteremo se trattenerli". Sulla posizione di Simy, rimasto in rosa nonostante le offerte ricevute, il ds ha spiegato: "Ha avuto quattro proposte concrete dall’estero, ma le ha rifiutate. È una sua scelta, noi abbiamo fatto il possibile. La rescissione può avvenire in qualsiasi momento, ma deve essere una decisione condivisa".
Il futuro della Salernitana: tre sfide cruciali
Archiviato il mercato, l’attenzione si sposta sul campo. La Salernitana è attesa da tre sfide chiave contro Brescia, Carrarese e Frosinone, decisive per la corsa alla salvezza: "Il nostro trend è positivo, abbiamo fatto sei punti in quattro partite affrontando avversarie di alto livello. All’inizio la squadra era quasi morta, ora è in rianimazione. Ad aprile si deciderà tutto, ma ora dobbiamo essere compatti".
Torregrossa, Soriano e la trattativa più difficile
Infine, Valentini ha spiegato la scelta di lasciar partire Torregrossa, mentre Soriano è rimasto in rosa: "Torregrossa sapeva di dover dimostrare di meritare spazio. Abbiamo valutato che non avrebbe avuto continuità e abbiamo deciso di lasciarlo partire. Soriano, invece, è un professionista serio e può dare ancora tanto". La trattativa più complessa del mercato? Raimondo: "Lo seguivo da due anni, c’erano dieci squadre su di lui, di cui due di Serie A. Ha scelto Salerno perché sapeva di poter avere spazio". Valentini ha chiuso la conferenza con un messaggio di fiducia: "Abbiamo fatto tutto il possibile per migliorare la squadra, ora la parola passa al campo. Sono sicuro che ci salveremo". La Salernitana è pronta alla sfida: il destino è nelle mani dei granata.
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