Venerdì 7 febbraio 2025, il Salone Bottiglieri del Palazzo della Provincia di Salerno ha ospitato un evento di grande rilevanza culturale, organizzato dall'Associazione Culturale Adorea, presieduta da Paola Nigro. L’associazione ha dedicato questa giornata alla riscoperta delle donne che hanno segnato in modo indelebile la storia della nostra città, e in particolare del mondo del cinema, infatti l'incontro ha reso omaggio a Elvira Coda Notari (1875-1946), la prima regista donna della storia del cinema italiano, a 150 anni dalla sua nascita. La giornata ha avuto come obiettivo la riscoperta di una figura pionieristica che, pur avendo segnato profondamente il panorama cinematografico, è stata a lungo dimenticata. Salernitana di origine, Elvira Notari è stata una delle personalità più influenti del cinema muto italiano e una delle prime registe a livello mondiale. Fondatrice della casa di produzione Dora Film, ha realizzato oltre 60 pellicole, tra documentari e film di finzione, oggi in gran parte perdute, considerate precursori del neo-realismo italiano per l'uso del dialetto napoletano e dei temi popolari.
Il convegno è stato moderato dal critico cinematografico Stefano Valva, ha visto la partecipazione di esperti di cinema e storia cuturale, che hanno esplorato non solo il suo lavoro di regista, ma anche quello di imprenditrice cinematografica. L'incontro - aperto dai saluti istituionali di Anna Petrone - ha visto la professoressa Lucia Di Girolamo analizzre gli aspetti artistici e imprenditoriali della Notari, mentre il professor Pasquale Iaccio ha discusso la sua influenza sul cinema del periodo muto. Paolo Speranza - storico del cinema e direttore della rivista Cinema Sud - ha parlato dell’attualità delle sue opere, e Pietro Ammaturo ha esplorato come la figura di Elvira Notari possa ancora influenzare il cinema italiano contemporaneo. La presidente Paola Nigro ha ribadito l'impegno dell'Associazione Adorea nel promuovere la cultura nel territorio, con particolare attenzione nel valorizzare le figure femminili che hanno scritto la storia.
L'importanza delle opere di Elvira Notari vanno oltre l'intrattenimento, poiché affrontano tematiche di grande rilevanza sociale, riflettendo le passioni e le contraddizioni della Napoli dell'epoca, portando sullo schermo le storie di vita quotidiana, lotte e sogni di persone comuni. Nonostante il successo, la Notari subì un duro colpo dal regime fascista, che nel 1928 censurò i suoi film, accusandoli di danneggiare l’immagine di Napoli e dei suoi abitanti, così la Dora Film fu costretta a chiudere nel 1930. Dopo la chiusura, Elvira si dedicò all'insegnamento, fondando una scuola di arte cinematografica. Nel 1946 morì a Cava, lasciando un'eredità che è stata riscoperta solo recentemente. L’impatto duraturo dell'operato di questa donna rappresenta straordinaria modernità per la sua capacità di mettere in discussione i ruoli di genere e di trasmettere storie autentiche. Inoltre, la sua scelta di utilizzare il dialetto napoletano, in un'epoca in cui il cinema italiano era dominato dalla lingua nazionale, è una manifestazione della sua fedeltà alla cultura popolare e del suo impegno per una rappresentazione veritiera e inclusiva delle realtà sociali, senza dimenticare il grande esempio di leadership femminile nel contesto imprenditoriale.
L'evento salernitano ha rappresentato, con grande successo, un'importante occasione per restituire visibilità a Elvira Coda Notari, celebrando il suo ruolo di pioniera nel cinema e nel processo di emancipazione femminile, passo fondamentale per il riconoscimento del ruolo delle donne nella cultura e nel cinema italiano.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.