Il Festival di Sanremo non è solo musica, ma anche spettacolo, moda e fenomeni che esplodono sui social. Durante la prima serata, la cantante Rose Villain è finita al centro dell’attenzione per un episodio inaspettato, che ha rapidamente conquistato il web e non solo, restando ancora chiacchierato. Tutto nasce da un commento proveniente dalla platea, durante la prima serata del Festival, appena prima dell’esibizione di debutto del suo brano "Fuorilegge". Un urlo proveniente "direttamente" da Salerno e dalla voce di Damiano Romano, 30enne imprenditore e titolare di un noto Bar in zona stadio. Vestita di un lungo abito rosso second skin, in tendenza sirena, firmato Fendi Cuture, outfit completato da un’acconciatura chignon alta e scomposta, il suo look viene definito dallo spettatore con il termine "pret". "Preta" è un termine del dialetto napoletano che indica un’accezione positiva, qualcosa di perfetto, scolpito come un’opera d’arte. E se per molti si è trattato di un semplice complimento, altri ne hanno discusso il tono e il significato, generando un acceso dibattito online. Nel giro di poche ore, questa parola è diventata un tormentone, rimbalzando tra meme, post e commenti, innescando uno dei trend sanremesi di quest’anno. Ma Rose come ha reagito a tutto questo? Con molta ironia e leggerezza, cogliendo la palla al balzo, condividendo post e battute sui suoi profili social, alimentando così in maniera divertente e positiva l’ondata virale, senza lasciarsi trascinare nelle polemiche. Iconico il suo look per la passerella e l’appuntamento con Radio KissKiss: mocassini neri con calze, gonna lunga color panna in tulle, chiodo in pelle nero, e la spiritosa t-shirt bianca con su scritto proprio la ormai nota parola.
Ma oltre alla dimensione ironica e virale, il caso di Rose Villain solleva anche una riflessione più profonda sul significato e l’uso dei complimenti. Spesso, infatti, i complimenti - sia quelli positivi che quelli più dubbi - rischiano di essere connotati da un senso di giudizio estetico che può rivelarsi superficiale o limitante. L’osservazione sul corpo, sull’aspetto, sulle scelte di abbigliamento delle donne - ma anche degli uomini - rischia di diventare un modo per definire il valore di una persona senza considerarne la complessità. Che si tratti di definire qualcuno "pret", "bella/o", "perfetta/o" o "non in forma", il punto centrale è che spesso questi complimenti riducono una persona alla sua apparenza esteriore, senza lasciare spazio alla sua autenticità e alla sua personalità. In un mondo dove l’immagine è sempre più centrale, riflettere sul significato che attribuiamo ai complimenti è importante. Soprattutto quando questi diventano virali, come in questo caso, è fondamentale chiedersi quanto sia davvero liberatorio un complimento che non sfocia in una riduzione della persona a un semplice oggetto di bellezza.
Comunque, l’autenticità e la capacità di reagire con ironia, come ha fatto la cantante, possono diventare una risposta positiva, un modo per riscoprire la bellezza nella libertà di essere se stessi senza dover conformarsi ai giudizi esterni, quasi dei punti di forza. In conclusione, mentre la viralità di eventi come questo alimenta i trend e fa discutere, allo stesso tempo può essere l’occasione per promuovere un dialogo più consapevole e rispettoso sulle opinioni, sulle aspettative e sull'immagine che rivolgiamo ai personaggi famosi, ma anche a quelle del nostro quotidiano. Perchè alla fine, ciò che viene detto in maniera autentica non dovrebbe mai ridurre una persona a una sola etichetta, ma essere un riconoscimento della sua unicità in ogni sua sfumatura.
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