Trasferta da non sottovalutare per la Finimpianti GP Rivarolo Volley attesa sabato sera dalla Virtus Biella per la 16a giornata del girone A del campionato regionale di Serie C. La compagine canavese è in piena corsa per staccare un pass per i play-off ed è reduce dalla partecipazione alla Final Four di Coppa Piemonte. A scattare l'istantanea del momento vissuto dalla squadra allestita dal ds Massimo Brunelli, ci pensa con estremo realismo Giorgia Garrone: "E' inutile nascondersi dietro ad un dito, sicuramente le aspettative e gli obiettivi erano differenti. I numeri e le classifiche parlano. Ma siamo a metà dell'opera, di conseguenza nulla è perduto. Bisogna lavorare tanto e bene come stiamo facendo con la consapevolezza che non sono più ammessi passi falsi. La Semifinale di Coppa chiaramente è stata una disfatta, abbiamo giocato contro una buona squadra che si vede essere in trend positivo da inizio stagione, con ragazze che sono amalgamate tra loro e che si divertono in quel che fanno. Sicuramente dopo l'ottima prestazione a livello pallavolistico ma soprattutto caratteriale della settimana prima non ci si aspettava un risultato del genere, un atteggiamento remissivo da parte di tutta la squadra. Chiaramente bisogna fermarsi e ragionare su cosa sia accaduto, ma come incentivo per migliorare ciò che evidentemente non sta funzionando. Per quanto riguarda la più giovani in rosa, in realtà il divario non è cosi elevato se non con 2 giocatrici più grandi della media. Le ragazze più piccole sono in squadra da due se non tre anni e non ci sono differenze importanti. Viene tutto in modo naturale".
Agli impegni in palestra, la schiacciatrice ex Santena abbina da sempre quelli sui libri e non solo: "Non è banale, io ho studiato e lavorato fino ad ottobre mentre attualmente sto svolgendo un Master MBA. Le giornate indubbiamente sono lunghe, io come tante ragazze usciamo di casa la mattina presto per rientrante a casa dopo allenamento. Ma ciò insegna ad essere organizzate in tutto. Ricordo quando ero piccola dove mi allenavo molto più che ora, che nelle giornate in cui avevo 3/4 ore di allenamenti ero molto più produttiva a livello di studio rispetto all'unico pomeriggio libero in cui oziavo. Di conseguenza conciliare sport/studio/lavoro scandisce i tempi ed è gratificante raggiungere obiettivi in tutti gli ambienti facendo più sacrifici di altre persone".
Una passione ereditata e sviluppatasi in famiglia, dal grembo al parquet: "Nasco da una famiglia di pallavolisti, sia mia mamma che mio padre praticavano questo sport. Mia madre ha smesso dopo avermi avuta, mentre mio padre ha continuato ancora per parecchi anni di conseguenza sono stata abituata dalla carrozzina a stare nei palazzetti. Nonostante ciò, non mi hanno mai spinta a praticare questo sport. Infatti ho nuotato per diversi anni, ho giocato a Tennis che mi piaceva anche parecchio. Stessa cosa successa con mio fratello Andrea, che attualmente è un giocatore professionista militante in Serie A3. Ero una ragazzina molto timida e chiusa, di conseguenza di mia spontanea volontà decisi di iniziare uno sport di squadra. Così a 12 anni, relativamente tardi, inizia la mia avventura nella Pallavolo. Chiaramente i ruoli vengono decisi dagli allenatori, ho sempre sognato di palleggiare ma vista la mia altezza a quell'età sono stata dirottata sul ruolo di attaccante e con il senno del poi fu la scelta corretta. Il realtà sono mancina ma i miei primi allenatori non lo sapevano di conseguenza mi insegnarono ad attaccare con la destra, quindi c'è questo piccolo rammarico".
Nella sua trafila pallavolistica tanti aneddoti ed esperienze che ne hanno arricchito i bagagli: "Sicuramente sono legata ad una stagione delle giovanili presso la Lilliput Settimo, con il grande allenatore Massimo Moglio. Squadra nata per vincere, è così è stato. Abbiamo vinto tutto in due under, a livello provinciale, regionale e un podio nazionale. E' stato lo stesso anni della selezione Regionale, con la quale abbiamo partecipato al Trofeo delle Regioni a Messina, anche lì un podio nazionale. Parlando di ricordi più vicini, sicuramente la vittoria nella passata stagione contro la Lilliput Settimo, appunto. Eravamo seconde e loro prime, e siamo andate a vincere in casa loro con una prestazione sopra le righe. Allo stesso modo, il rimpianto dell'anno scorso di non essere riuscite a fare il salto di categoria, per un set". Tante anche le persone che hanno costellato il suo percorso dentro e fuori dal campo: "Porto sempre nel cuore Francesca Sirchia, mi trovavo a Caselle in B2. Era il mio primo anno da senior, ero la giovane del gruppo a 18 anni appena compiuti e mi rapportavo con persone che avevano quasi il doppio dei miei anni. Lei ha un figlio che ha 1/2 anni in meno di me. Giocatrice di altissimi livelli, chiaramente a fine carriera, che mi ha presa sotto la sua ala e aiutata ad approcciarmi al mondo delle grandi".
Il focus si sposta poi sulla più stretta attualità e sul futuro prossimo: "Partendo dalla squadra, il sogno è quello di riportare la società a dov'era quando sono arrivata due anni fa, ovvero nella categoria superiore. Perchè è una società che lavora bene, che investe tanto e crede nel progetto. Di conseguenza l'obiettivo è questo. Personalmente l'augurio e l'obiettivo che mi pongo è quello di fare il meglio che posso, ma sempre divertendomi e portando rispetto per questo sport che amo follemente". Atleta e ragazza di valore e valori, esempio positivo di dedizione e abnegazione con lo sguardo capace di scrutare orizzonti profondi e non limitarsi alla superficie: Giorgia Garrone ha tutte le credenziali per aiutare il suo Rivarolo a tornare dove gli spetta.
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