Parte domani a Torino la caccia alla conquista della Coppa Italia 2025 di Pallanuoto femminile ma c'è già chi il trofeo nazionale, da detentrice in carica tricolore, lo ha sollevato all'estero. E' il caso di Cecilia Nardini che conferma il proprio feeling con la competizione anche in Francia dove è approdata questa estate per intraprendere un nuovo percorso accademico, di sport e vita. La mancina romana, nata e cresciuta pallanuotisticamente con la Sis Roma cui ha militato fino allo scorso maggio, ha subito lasciato la sua impronta con la calottina del Lille, vincendo il primo titolo stagionale in attesa di poter competere lo Scudetto d'Oltralpe: "Il primo trofeo è stato emozionante. - racconta ai nostri microfoni - È una Coppa che, per analogia, ho già vinto tre volte con la Sis ma comunque è sempre come la prima volta. L'idea di trasferirmi qui è nata un po' per caso. Finiti i miei studi a Roma ho sentito l'esigenza di mettermi alla prova e la mia priorità è stata andare all'estero. La rapidità e la determinazione con cui dirigenti e tecnici del Lille mi hanno dimostrato il loro entusiasmo e progetto mi ha convinto in un batter d'occhio a tuffarmi in questa nuova esperienza".
Naturale rintracciare le differenze con il torneo di A1 cui era abituata tra punti divergenti, altri di contatto e novità assolute da prendere come esempio: "Il campionato francese è di un livello mediocre e inferiore a quello italiano ma è comunque molto divertente. Ho trovato un ambiente bellissimo. Ci sono infatti delle cose da cui l'Italia dovrebbe imparare come la partecipazione di tutti i membri del club alla vita societaria, l'attaccamento e la gratitudine per il lavoro svolto dalla prima squadra e da ogni singola atleta e la serietà non solo negli allenamenti ma nel recupero e nella prevenzione degli infortuni. Ho sempre sofferto di problemi seri per delle ernie lombari che qui mi sono stati risolti e monitorati con successo! Ma la mia cosa preferita è il quinto tempo, dopo ogni partita la squadra di casa offre l'opportunità di condividere un altro momento di sport ma questa volta di chiacchiera e condivisione con una birra in mano dove atlete avversarie e non, pubblico e staff si ritrovano tutti sullo stesso piano per ridere, sorridere e godersi il bello di questa disciplina".
L'ambientamento è stato ottimale, ora l'appetito vien mangiando anche sul fronte squisitamente sportivo: "In primis mi aspettavo qualcosa di più dalla squadra per quanto concerne la partecipazione alle Coppe europee e poi sicuramente un po' più di livello nel campionato. Però a prescindere il bilancio è super positivo, è importante anche imparare a dare il 100% a prescindere da chi si ha di fronte senza mai risparmiarsi. Ora ovviamente è testa ai play-off e allo Scudetto, non ne ho mai vinto uno avendolo sempre sfiorato con la Sis, quindi sarà una grande emozione avere la possibilità di lottare per questo obiettivo un altro anno ancora".
Inevitabile anche un richiamo al recente passato, o meglio ad una vita intera in giallorosso: "Alle mie vecchie compagne della Sis faccio un grosso in bocca al lupo, conosco bene le ambizioni di quel club e sono sicura si toglieranno grandi soddisfazioni. Le seguo sempre in ogni appuntamento come anche le altre mie grandi amiche sparse per l'Italia: Giudi, Chiara, Martina e Marta (Galardi con il Rapallo, Tabani con l'Orizzonte, Brandimarte e Misiti con il Cosenza). Mi manca l'Italia ma qui ho già trovato una casa". E già lasciato il segno da regina di Coppe quale è, con l'auspicio di sollevarne altre e sempre più importanti.
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