di Massimiliano Catapano
La Cavese getta via una vittoria che sembrava in cassaforte e Vincenzo Maiuri (foto Enzo Candela) mastica amaro. Dopo essere passata in svantaggio contro il Messina nel primo tempo, la squadra campana è riuscita a ribaltare la gara nella ripresa, portandosi sul 3-1 con grande personalità. Tuttavia, un black-out inspiegabile ha permesso agli ospiti di rientrare in partita e strappare un pareggio per 3-3 che sa di beffa. A fine gara, in sala stampa, il tecnico non usa giri di parole e si assume ogni responsabilità per il crollo della sua squadra nei minuti finali. "Abbiamo buttato via una grande occasione, non c'è altra spiegazione. Se vogliamo ambire a qualcosa di più della salvezza, abbiamo dimostrato di non poterlo fare. È stata una chance sprecata sia per la società che per i giocatori. Io sono il primo responsabile, evidentemente non sono la persona giusta per puntare a qualcosa di più. Se una squadra vuole vincere, a 3-1 deve portarla a casa. Se non lo fa, il problema è dell’allenatore", ha dichiarato Maiuri, con amarezza e delusione evidenti nel tono.
Furia Maiuri: "Sono nero, incazzato nero"
L'allenatore della Cavese non nasconde la sua frustrazione per l'atteggiamento della squadra, rea di aver dilapidato un vantaggio che poteva rappresentare la svolta della stagione. "Sono nero, incazzato nero con me stesso e con la squadra. Sapevamo che questa partita era uno spartiacque. Dopo il 3-1 avremmo dovuto controllarla, invece ci siamo fatti riprendere. Io mi assumo la responsabilità totale", ha ribadito Maiuri, senza cercare alibi. Quando gli viene chiesto se il Messina sia stato sottovalutato, il tecnico nega categoricamente: "No, assolutamente. Se guardate la rosa del Messina, vi rendete conto del valore della squadra. Il nostro primo tempo è stato insipido, non da Cavese, e questo è fastidioso. Ma una squadra con ambizioni non può prendere quei gol in quel modo".
Focus sulla mentalità: "Bisogna cambiare approccio"
Ora la Cavese dovrà affrontare il Foggia fra quattro giorni, ma per Maiuri il problema non è tanto la condizione fisica quanto l’approccio mentale. "Ma quali energie nervose?! Bisogna lavorare sulla mentalità, sulla voglia di avere un ruolo importante in questo campionato. Se qualcuno si accontenta, meglio che resti a casa. Non possiamo sprecare vittorie come questa. Abbiamo ribaltato la partita in 12-13 minuti e poi l'abbiamo buttata via. Questo significa che c'è un problema di mentalità, a partire dall'allenatore. Dobbiamo andare a Foggia con un atteggiamento diverso, ritrovando l'equilibrio giusto. Una squadra gioca per come pensa e non pensa per come gioca. La qualità del pensiero determina la forza di una squadra", ha sottolineato il tecnico, puntando il dito su una fragilità psicologica che sta costando troppi punti.
La scelta di Fella e il crollo finale
Infine, Maiuri ha risposto a un’analisi tattica sulla sostituzione di un centrocampista con Fella, entrato nella ripresa. Il tecnico ha difeso la sua scelta, escludendo che il cambio abbia inciso negativamente. "No, non sono d'accordo. Fella è entrato sullo 0-1 e abbiamo ribaltato fino al 3-1. Ha qualità di pensiero, corsa, non molla mai. Le coperture le ha fatte, e sui gol subiti lui non c'entra nulla. Il problema non è stato un cambio, ma un atteggiamento generale che non possiamo permetterci di avere", ha concluso Maiuri, lasciando intendere che la fragilità mentale della squadra sia il vero nodo da sciogliere. Ora la Cavese dovrà voltare pagina in fretta, perchè la trasferta di Foggia rappresenta un nuovo esame di maturità. Ma la sensazione è che, più che una questione tecnica, il vero scoglio da superare sia la mentalità.
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