di Massimiliano Catapano
Una richiesta di denaro in cambio del silenzio, un ricatto costruito su una foto compromettente e la minaccia della sua diffusione. Ma la trappola è scattata prima che il piano potesse andare a segno. Due donne, F.I. e A.C., sono state arrestate in flagranza di reato dagli agenti della Squadra Mobile di Salerno per estorsione aggravata ai danni di un uomo, identificato come F.C. L’operazione, avvenuta il 15 marzo 2024, è stata il culmine di un’indagine lampo condotta dalla polizia, avviata a seguito della denuncia della vittima. Gli investigatori hanno ricostruito l’intera vicenda, smascherando il tentativo delle due donne di ottenere denaro in cambio della mancata diffusione di un'immagine potenzialmente compromettente.
Il ricatto: foto e messaggi minatori su WhatsApp
Tutto ha avuto inizio il 14 marzo, quando F.C. ha contattato il 112 denunciando di essere oggetto di pressioni estorsive. Secondo quanto riferito agli inquirenti, le due donne gli avevano recapitato una fotografia a colori, lasciandola davanti alla sua abitazione. L’immagine lo ritraeva mentre fumava da una pipa, accompagnata da una frase sarcastica: "C.F. grande imprenditore… mentre fa serate con escort e crack". Sul retro della foto, un messaggio chiaro e minaccioso: se non avesse versato 140 euro entro un orario prestabilito, l’immagine sarebbe stata condivisa con i suoi familiari e probabilmente diffusa ulteriormente. Una vera e propria estorsione, aggravata dal tono intimidatorio e dalla richiesta esplicita di denaro per evitare ripercussioni sulla sua reputazione.
La trappola della Polizia e l’arresto in flagranza
Consapevole della gravità della situazione, la vittima ha sporto denuncia-querela presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (U.P.G.S.P.) e ha accettato di collaborare con gli investigatori per incastrare le due donne. Sotto la supervisione della Squadra Mobile, è stato concordato un incontro con Federica Iacovazzo per la consegna del denaro. Nel frattempo, le due indagate hanno continuato a pressare la vittima con messaggi minatori su WhatsApp, insistendo affinchè effettuasse il pagamento. Nel pomeriggio del 15 marzo, gli agenti hanno predisposto un servizio di osservazione discreto. Appena F.C. ha consegnato i 140 euro a F.I., la Polizia è intervenuta, bloccando l’auto su cui viaggiava la donna, guidata dalla complice A.C. Nel corso del fermo, A.C. ha spontaneamente consegnato un plico, prelevandolo dal vano portaoggetti dell’auto. All’interno vi era una copia identica della foto utilizzata per il ricatto. Sul corpo della F.I., invece, gli agenti hanno rinvenuto i soldi appena ricevuti, confermando senza ombra di dubbio il movente dell’estorsione.
Le conseguenze: arresto e procedimento giudiziario
Dopo il fermo, le due donne sono state ufficialmente arrestate per estorsione in concorso e condotte presso la questura per le formalità di rito. A seguito della valutazione della loro posizione, la Procura della Repubblica di Salerno ha disposto misure cautelari diverse: F.I., risultata senza fissa dimora, è stata trasferita nel carcere di Salerno. A.C., invece, è stata sottoposta agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida davanti al GIP. L’inchiesta prosegue per chiarire eventuali altri episodi simili e verificare se le due donne fossero coinvolte in altre attività illecite. Nel frattempo, la polizia invita chiunque sia vittima di ricatti o minacce estorsive a denunciare immediatamente, per evitare che simili episodi possano avere conseguenze più gravi.
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