Ieri, 22 marzo, Salerno ha vissuto una giornata speciale, che ha unito storia, arte e enogastronomia in un evento che ha affascinato i partecipanti. Organizzato da DGexperience in collaborazione con l'Associazione Culturale Adorea, l'Osteria Canali e la cantina Sancarraro, il tour e la degustazione "La Scuola Medica e la Salerno Normanno-Sveva" ha offerto ai partecipanti l'opportunità di esplorare i tesori nascosti della città, scoprendo il cuore storico e culturale che Salerno custodisce gelosamente, e di assaporare le eccellenze vinicole del territorio meridionale. Il percorso ha avuto inizio con un incontro alla Chiesa di S. Pietro in Vinculis, in Piazza Sedile di Portanova, dove i partecipanti sono stati equipaggiati con audioguide per un tour immersivo nel centro storico.
Accompagnati da Anna Lisa Vitolo, dottoressa di ricerca in Storia dell'arte medievale, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di percorrere la storica via Mercanti, visitare la Chiesa del Crocifisso, Castel Terracena e la Cattedrale di Salerno, tra le più significative testimonianze dell'epoca normanna-sveva. Ogni tappa ha arricchito il racconto della Scuola Medica Salernitana, una delle prime università al mondo, che ha avuto un impatto fondamentale sulla medicina medievale e che ha reso Salerno un crocevia di scambi culturali tra le tradizioni greca, latina e araba. Un viaggio nel passato che ha rivelato la grandezza della Salerno antica, quando la città era un importante centro politico, religioso e culturale. Il tour si è concluso con una visita alla Cappella San Ludovico, presso l'Archivio Storico di Salerno, dove i partecipanti sono stati accolti per una degustazione enogastronomica che ha esaltato la tradizione locale.
Presso l'Osteria Canali, ristorante storico della città, sono stati offerti vini pregiati della cantina Sancarraro, che hanno conquistato i palati degli ospiti grazie alla loro qualità e alla storia che ogni bottiglia porta con sé. La degustazione è stata guidata dall'esperto sommelier e comunicatore Daniele Graziano, che ci ha raccontato il legame tra la produzione vinicola mediterranea e la storia della Scuola Medica, sottolineando il parallelismo tra le tradizioni culturali di Salerno e le radici profonde del suo territorio. Così, grazie anche al produttore Donato Grippa, responsabile dell'azienda Sancarraro, il quale ha parlato di vini e del suo territorio, è stata offerta un'esperienza sensoriale unica, che ha fuso la storia antica con i sapori moderni, arricchiti dalle ricette tradizionali della chef Sabrina Prisco, che ha saputo combinare la cucina siciliana con quella cilentana oltre la semplice gastronomia.
L'evento ha suscitato grande entusiasmo, non solo tra i partecipanti provenienti da fuori città, ma anche tra i salernitani, che si sono sorpresi nel scoprire angoli nascosti e dettagli della loro città che non conoscevano. Come ha dichiarato Daniele Graziano: “La combinazione di storia e enogastronomia ha creato un’atmosfera unica. È stato emozionante vedere i salernitani stessi scoprire la bellezza della loro città." La Scuola Medica Salernitana e la Salerno Normanno-Sveva rappresentano due dei capitoli più affascinanti della storia di Salerno. La Scuola, attiva tra l'XI e il XIV secolo, è considerata una delle prime università al mondo e un punto di riferimento per la medicina medievale, unendo tradizioni culturali diverse e facendo di Salerno un centro di innovazione.
Questa Salerno, dal canto suo, è testimone di un periodo di massimo splendore per la città, che ha visto un fiorire di monumenti, opere d’arte e conoscenza. Riscoprire questi luoghi e la loro storia, spesso dimenticati o trascurati, è fondamentale per capire meglio chi siamo e da dove veniamo. Molti credono di conoscere bene la propria città, ma i dettagli più nascosti possono rivelare un legame profondo con le nostre radici. La città racconta storie di tradizioni, lotte e conquiste che hanno plasmato la nostra identità culturale. Riscoprire questi luoghi non solo ci permette di apprezzare il nostro passato, ma anche di riscoprire la bellezza della nostra eredità culturale, che è per altro strettamente legata alla gastronomia e al vino del territorio. Ogni calice di vino racconta la storia di un territorio, di un clima e di una tradizione che affonda le radici in epoche lontane.
I vigneti e le ricette locali sono custodi di storie di mestieri, passione e innovazione, che continuano a vivere nei piatti e nei calici. Ancora una volta rivivere la storia di Salerno, attraverso la visita dei suoi monumenti e la degustazione dei suoi prodotti tipici, è un invito a non dare mai per scontato ciò che ci circonda. Ma soprattutto, questa giornata è stata un'occasione unica, attraverso un viaggio sensoriale che unisce cultura, storia e gusto, per riscoprire e godere delle nostre radici, radici di una città che continua a raccontare la propria storia, nel presente e nel futuro.
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