Durante la giornata di ieri (31/03/2025), si è svolto un evento all’università di Salerno organizzato da Azione Universitaria e con la partecipazione del parlamentare Giovanni Donzelli, il quale è stato fortemente contestato dalla classe studentesca.
Nell’aula De Capraris dell’ateneo era stato indetto dalla sopracitata organizzazione universitaria un incontro con Donzelli a cui sarebbe seguito un dibattito sull’autonomia differenziata, tema tanto di interesse quanto scottante per i cittadini del sud. Hanno partecipato al dibattito esponenti di svariati partiti anche di posizioni diverse sul tema, dal Partito Democratico alla Lega, senza ignorare l’ovvia presenza di Fratelli d’Italia. Molti studenti hanno però deciso di manifestare il loro dissenso, venendo respinti e fermati nel corridoio. Nonostante impossibilitati a prendere parte all’evento come contradditorio, essendo nota la loro posizione avversa a quella del deputato, hanno comunque fatto sentire la loro voce intonando cori come “Donzelli non sei il benvenuto!” – a rimarcare la contrarietà di parte della classe studentesca alla partecipazione di un esponente di questo governo in un dibattito tanto delicato – e “Fuori i fasciti dall’università!” – ricordando l’eredità e l’andazzo del partito dello stesso candidato, di note ascendenze fasciste. Sono state dispiegate, allo scopo di controllare e sedare il dissenso, le forze dell’ordine all’interno dell’edificio dell’ateneo, sebbene non ci fosse né un’intenzione violenta, né alcuna azione di carattere violento.
Il deputato Donzelli non ha fatto attendere una reazione a quanto accaduto, sia nell’evento vero e proprio sia poi sulla sua pagina personale. Il deputato accusa i “figli di papà dei collettivi” di usare metodi antidemocratici perché, mediante l’espressione del loro dissenso, cercavano di impedirgli di parlare. A sua detta “i soliti violenti dei centri sociali non fanno altro che i soliti show”. A sostenere Donzelli anche il deputato salernitano di FdI Imma Vietri che, commentando quanto accaduto stamattina, ha affermato:” Dispiace vedere che ancora oggi ci sia una certa parte della sinistra che voglia impedire la presenza di chi non la pensa come loro e limitare in questo modo la libertà di pensiero altrui”.
La manifestazione di dissenso è stata trainata dall’organizzazione di stampo sindacale Link Fisciano, a cui si sono uniti altri collettivi e dei liberi associati. Sono i primi a rivendicare con particolare forza il loro diritto democratico al dissenso, comunicando che:”Si è consumata una grave violazione dei principi democratici e della libertà di espressione. L’evento organizzato da Azione Universitaria Salerno, con la partecipazione del deputato Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, si è svolto in un clima di tensione alimentato dall’ingente e ingiustificata presenza delle forze dell’ordine all’interno del Campus. Il dibattito sull'autonomia differenziata, che si è tenuto successivamente, patrocinato dal Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione, ha visto la presenza di numerosi esponenti politici di centrodestra e centrosinistra, tra cui rappresentanti di Fratelli d'Italia, Lega, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Tuttavia, questi parlamentari hanno trasformato la loro partecipazione in una vera e propria passerella istituzionale, ignorando le studentesse e gli studenti che hanno provato a partecipare, escludendo dal dibattito le profonde difficoltà che il sistema universitario sta vivendo a causa dei tagli e dei definanziamenti operati dal Governo Meloni”. Gli studenti denunciano anche un riporto erroneo delle informazioni offerta dalla maggioranza della stampa, sottolineando come, in realtà, “abbiamo espresso pacificamente il nostro dissenso rispetto a questa ipocrita presenza in Ateneo. La nostra contestazione, completamente non violenta, è stata repressa con metodi inaccettabili: la polizia ha deciso di escluderci dall’iniziativa di dibattito politico, dichiarando esplicitamente di volerci 'punire'. Un atto grave e arbitrario, ancor più considerando che siamo parte attiva della rappresentanza studentesca all'interno dello stesso Dipartimento promotore dell’evento”, aggiungendo poi come i media “hanno ridotto la nostra protesta a un atto di facinorosi, travisando la realtà e contribuendo a rafforzare un clima repressivo nei confronti delle voci critiche. La polizia ha selezionato chi potesse partecipare al dibattito in base alle proprie idee politiche. È l’ennesima dimostrazione di come la deriva autoritaria nel nostro Paese sia ormai una realtà concreta. Non possiamo restare in silenzio di fronte a questo attacco ai diritti e alle libertà”
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