di Massimiliano Catapano
Un’altra domenica amara per la Salernitana, un’altra occasione persa per dare una scossa a una classifica che si fa sempre più disperata. Al "Romeo Menti" di Castellammare di Stabia, il derby regionale va alla Juve Stabia, che si impone per 1-0 grazie al goal di Niccolò Fortini (foto SS Juve Stabia/Facebook) al 53’. Una rete che affonda i granata, ancora penultimi con 30 punti, e li avvicina pericolosamente al baratro della Lega Pro. A fine partita, in sala stampa, è intervenuto il direttore sportivo Marco Valentini, cercando di tenere unito l’ambiente ma finendo, ancora una volta, per spostare l’attenzione sugli episodi arbitrali piuttosto che sulla crisi profonda della squadra. "La posizione in classifica non è disastrosa, ma non è quella che ci aspettavamo. Ce ne assumiamo la responsabilità, tutti. Stiamo lottando per salvare la categoria", ha esordito ai microfoni di LiraTV.
La scelta di parlare da solo
Valentini ha poi spiegato perchè nessun tesserato si è presentato nel post-gara: "Sono qui da solo per evitare che i nostri giocatori dicano qualcosa di spiacevole sull’arbitraggio. Per noi la partita è stata falsata: Marchetti non era in giornata. L’espulsione non è corretta, e poi ci sono due rigori su Cerri non concessi. Anche in inferiorità numerica siamo rimasti in partita. Il primo tempo è stato un derby equilibrato".
Difesa a oltranza di Breda
Sotto accusa c’è anche il tecnico Roberto Breda, soprattutto per la sostituzione all’85’, quando ha tolto Tongya per inserire il difensore Guasone. Una scelta che ha lasciato perplessi i tifosi, soprattutto considerando che in panchina c’era l’attaccante della Primavera Gerardo Fusco. "Mettere un difensore in attacco è una scelta che fanno in tanti. Non era più una partita di calcio, ma di fisicità. E Guasone ha struttura. Non vedo niente di strano", ha replicato il ds. E sul futuro di Breda, ha aggiunto: "Cambiare allenatore adesso non avrebbe senso. Non è che con un esonero cominci magicamente a fare punti. Vedo una squadra in difficoltà ma viva, che lotta. Anche la reazione è arrivata, non solo per lo schiaffo dell’avversario, ma anche per una direzione arbitrale negativa".
Il caso Corazza e il mercato dimenticato
Non sono mancati i riferimenti a scelte discutibili anche in tema di mercato. Corazza, attaccante arrivato a gennaio, è stato lasciato fuori in favore di Njoh. Valentini ha provato a chiarire così: "Se un allenatore fa delle scelte, le fa in base a ciò che vede in settimana. Reine-Adelaide, ad esempio, non ha mostrato l’attaccamento che ci si aspettava. Le decisioni non sono prese a caso".
Ultima spiaggia: sei giornate per salvarsi
La Salernitana ha ancora sei giornate per invertire il destino. Diciotto punti in palio, ma serve ben altro spirito. "Se ci crede il Cosenza non vedo perché non dovremmo crederci anche noi. Dobbiamo affrontare questo momento con lucidità. Nessuno è contento di avere 30 punti, ma dobbiamo spingere fino alla fine", ha concluso il direttore sportivo. Parole, tante. Alibi, forse troppi, sostanza zero. La realtà, però, parla da sola: la Salernitana è penultima, con appena 30 punti e un’involuzione tattica e psicologica che mette in discussione l’intero impianto tecnico e dirigenziale.
Se l’arbitro può influenzare una partita, non può certo spiegare una stagione deludente. Né tanto meno giustificare sostituzioni illogiche come quella di Tongya per Guasone, che ha tolto ogni speranza di recupero nel finale. Dare un’opportunità al giovane Gerardo Fusco sarebbe stato almeno un segnale di coraggio e visione. La sensazione è che Valentini cerchi di distogliere l’attenzione da una situazione ormai compromessa, ma i tifosi - e la classifica - chiedono ben altro. Il tempo degli alibi è finito. La Lega Pro è alle porte, e servono scelte vere, non difese d’ufficio.
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