di Massimiliano Catapano
Un giovedì che resterà impresso nella memoria collettiva. Il Monte Faito, luogo simbolo di bellezza e turismo in Campania, si è trasformato in scenario di dolore e disperazione. Una delle cabine della funivia che collega Castellammare alla vetta è precipitata nel vuoto nel primo pomeriggio, intorno alle 14.30, causando la morte di quattro persone e il ferimento grave di un’altra. Un dramma che ha scosso l’Italia intera e riaperto il dibattito sulla sicurezza degli impianti pubblici. Secondo una prima ricostruzione, la causa dell’incidente sarebbe legata alla rottura del cavo traente della cabina in salita. Cinque le persone a bordo al momento del cedimento: due coppie di turisti stranieri e l’operatore dell’EAV, Carmine Parlato, 58 anni, originario di Vico Equense. L’unico sopravvissuto è Taheb Suliman, giovane turista israeliano ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale del Mare di Napoli, sedato e intubato.
Le vittime ufficialmente identificate sono: Suliman Janan, 25 anni, israeliana; Elaine Margaret Winn, 57 anni, britannica; Carmine Parlato, dipendente dell’EAV; e infine Graeme Derek Winn, 64 anni, marito della Winn. Le ambasciate di riferimento sono state allertate immediatamente e l’aeroporto di Capodichino è rimasto operativo per consentire l’arrivo dei familiari. Nel frattempo, una seconda cabina, quella in discesa, è rimasta sospesa nel vuoto con a bordo nove turisti. Per fortuna, il freno di emergenza ha evitato un nuovo disastro: la cabina si è bloccata a circa venti metri dal suolo. I passeggeri sono stati salvati dai vigili del fuoco con manovre complesse rese ancora più difficili dalla nebbia e dal vento forte.
Il volto del dolore: Carmine Parlato
Tra le vittime, la figura di Carmine Parlato ha colpito in particolare la comunità. Da otto anni lavorava con passione sulla funivia, dopo un passato nel deposito EAV di Sorrento. "Amava quel lavoro, era il suo orgoglio", ha detto Umberto De Gregorio, presidente dell’azienda. "La moglie mi ha chiesto solo una cosa: stare vicino al figlio di Carmine, che oggi vive a Milano". Una famiglia distrutta, una comunità che lo ricorda come un uomo gentile, sempre sorridente, che spesso faceva da guida improvvisata per i turisti a bordo.
Cordoglio istituzionale
La tragedia ha toccato anche i vertici dello Stato. La premier Giorgia Meloni, in quelle ore a Washington per un incontro con il presidente statunitense, ha inviato una nota ufficiale di cordoglio, esprimendo vicinanza ai familiari e ai feriti. La presidente è in contatto con il ministro Musumeci e il Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano. Solidarietà è giunta anche dalla Regione Campania e dalle istituzioni locali.
Indagini aperte
La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha avviato un’indagine con l’ipotesi di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. L’intero impianto è stato posto sotto sequestro e sono in corso rilievi tecnici approfonditi. Sotto la lente anche le certificazioni di sicurezza e gli interventi di manutenzione effettuati prima della riapertura, avvenuta appena sette giorni prima dell’incidente.
Un silenzio irreale sul Monte Faito
Dopo le prime ore concitate, il Monte Faito è precipitato in un silenzio surreale. Il sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi, si è recato sul luogo della tragedia per incontrare soccorritori e forze dell’ordine. "Ci vorrà tempo per superare questo dolore, ma sarà nostro dovere accertare la verità", ha dichiarato. La funivia, simbolo di rinascita turistica e patrimonio del territorio, è oggi avvolta dal dolore. La comunità attende risposte. Ma prima di tutto, c’è il lutto per quattro vite spezzate, e la speranza che simili tragedie non si ripetano mai più.
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