Da un'indagine condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, è emerso che la famiglia del boss Michele Zagaria controllava gli appalti dell' ospedale ''Sant’Anna e San Sebastiano'' di Caserta, tra i più importanti: quello per la tinteggiatura dell’ospedale, quello per la manutenzione degli ascensori e quello per la gestione del bar e dei distributori automatici bevande. Numerose le persone arrestate, per la precisione 24: 10 in carcere e 14 ai domiciliari, tra cui anche la sorella del boss Michele, Elvira Zagaria.
Agli indagati vengono contestati a vario titolo: i reati di associazione mafiosa, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ufficio, con l’aggravante del metodo mafioso. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso che il clan dei casalesi, per ricambiare la copertura fornita da Nicola Cosentino, avrebbe garantito appoggio politico, in particolar modo al congresso del Pdl che si svolse a Caserta nell’ottobre del 2012 e che sancì la sua leadership.
Dalle intercettazioni emergono anche i nomi di Alemanno e Caldoro; si evince, da alcune intercettazioni, che il presidente della regione Campania avrebbe ricevuto appoggio ad una sua candidatura agli inizi del duemila, mentre l'ex sindaco di Roma avrebbe avuto un ruolo primario nell'assegnazione di alcuni appalti ad alcune ditte vicino a Zagaria. Mentre, in occasione delle primarie per l'elezione regionale del segretario del Pd, il cognato del boss Zagaria, Francesco Zagaria, fu contattato da Luigi Annunziata, ex direttore generale dell'ospedale di Caserta, per sostenere De Franciscis. Da sottolinere che sia Caldoro, sia Alemanno, sia De Franciscis non sono indagati, ma i loro nomi sono emersi dalle intercettazioni. In tal senso lapidario il commento del procuratore Borrelli:''Argomento di solo interesse giornalistico'', e gli fa eco anche il procuratore Colangelo:''Noi ci occupiamo solo di fatti di rilevanza penale''. Invece direttamente impegnati nella copertura dell'organizzazione dei casalesi, secondo gli inquirenti, compaiono due uomini di Cosentino: il consigliere provinciale di Forza Italia, Antonio Magliulo, e l’ex consigliere regionale del medesimo partito, Angelo Polverino, già arrestato per corruzione in concorso con l’ex sindaco di Caserta ed ex direttore amministrativo della ASL CE, Giuseppe Gasparin.
Infine, in merito alla fuoriuscita del nome di Mastella, lo stesso ex Ministro della Giustizia ha voluto chiarire la sua posizione, queste le sue parole: ''In merito a notizie apparse oggi sulla stampa voglio dire con nettezza e con orgoglio che non ho mai coperto nessuno. Tantomeno mi sono mai occupato di vicende, di appalti che riguardano l’ospedale di Caserta. Peraltro, a suo tempo, il direttore generale di quell’ospedale, il dottor Luigi Annunziata, in diretta televisiva, dagli studi di Anno Zero, intervistato da Michele Santoro sulla nomina di primari, ebbe a dire che mai alcuna richiesta gli era giunta da parte mia. ''Mastella non mi ha mai chiesto nulla'', affermò il manager. Non solo. Da una intercettazione risulta anche che, a precisa domanda rivoltami da Annunziata, in riferimento ad esponenti politici locali, il sottoscritto (come risulta dagli atti processuali), gli rispose: ''Se ti chiede cose illegali caccialo via''. Come risulta sempre da atti processuali in corso, non mi pare che i rapporti tra il manager dell’Ospedale e la famiglia Mastella fossero idilliaci e comunque tali da poter determinare qualsivoglia forma di condizionamento rispetto alla gestione dell’ospedale. Nessuno può mai rispondere di responsabilità altrui , ancor più in sede locale e penale. Ero, sono e resto una persona pulita che non ha mai favorito aspetti e pratiche illegali''.
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