Ieri sera, quando ancora le operazioni di scrutinio non erano terminate nel napoletano, già scendevano le prime polemiche e i primi dubbi sulla regolarità delle primarie del Partito Democratico in Campania, competizione indetta per scegliere il candidato Presidente della regione Campania che dovrà sfidare alle prossime elezioni regionali che si terranno il 10 maggio i candidati: Stefano Caldoro per il centrodestra e Valeria Ciarambino per il Movimento 5 Stelle, competizione che vedeva in lizza per un posto: Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno, decaduto per l’incompatibilità del doppio incarico: sindaco e viceministro alle Infrastrutture nel governo Letta; Andrea Cozzolino europarlamentare del PD e già assessore nella giunta Bassolino ; e il socialista Marco Di Lello. Vincitore con una percentuale del 52% è stato l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, mentre Cozzolino si è fermato al 44% e Di Lello al 4%. A dire il vero le prime polemiche erano cominciate già ieri in giornata quando lo scrittore Roberto Saviano, con una sua dichiarazione, aveva invitato le persone a disertare il voto per cercare di contrastare la politica clientelare della criminalità organizzata in certe zone più a rischio della regione. Ma come al solito, come già successo in Liguria, sono gli stessi partecipanti alla competizione ad avanzare dubbi in merito. Infatti, Cozzolino chiederà verifiche sui dati di Salerno e provincia poiché De Luca si è affermato con percentuali bulgare in alcune zone: a Salerno capoluogo, d’altronde era scontato , questi sono stati i risultati: De luca 12.434, Cozzolino 432 e di Lello 58. Ma, sorprendenti sono i risultati di Agropoli e Nocera. Ad Agropoli, appoggiato anche dal sindaco Alfieri, De Luca si è imposto con 1.867 voti contro i 94 di Cozzolino; a Nocera, invece, 1.068 voti per il sindaco decaduto e 268 per l’europarlamentare. Addirittura en plain per De Luca a Torchiare 266 voti su 266 e a Laureana 86 su 86. Emblematico quanto successo a Vallo della Lucania, dove il deputato Simone Valiante, sostenitore di Cozzolino, ha inviato una lettera a Renzi per denunciare il sostegno dato a De Luca da parte dell’UDC tramite il segretario provinciale dei moderati, Luigi Cobellis, ex sindaco della cittadina. Significativo anche quanto accaduto a Pontecagnano, dove nella sezione di Sant’Antonio lo scrutinio è stato congelato, ad Eboli i vigili urbani hanno chiuso un seggio per inagibilità dei locali e ad Atena Lucana un seggio è stato addirittura chiuso dal partito stesso, poiché anziché allestirlo all’interno dell’aula consiliare del comune è stato spostato nella sede cittadina del circolo del PD. A nulla, dunque, sono serviti gli osservatori inviati da Renzi nei vari seggi elettorali, se come al solito sospetti di brogli ed operazioni poco chiare hanno accompagnato ancora una volta le primarie. Comunque vada, al netto dei risultati di ieri, ora toccherà a Vincenzo De Luca, che in caso di vittoria, a meno che non venga cambiata la legge Severino, per i primi 18 mesi non potrà esercitare le funzione di governatore della regione per effetto della condanna inflittagli in primo grado. Le polemiche, come al solito, non finiscono, e la regione Campania non riesce ad uscire da quell’impasse che ormai si protrae da alcuni anni a causa di una classe dirigente fondata su logiche politiche antiquate e clientelari incapace di dare una svolta e risolvere i gravi problemi che attanagliano i cittadini, in primis: ambiente, sanità e lavoro.
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