Costituito quasi 25 anni fa e riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, il Parco Nazionale del Cilento inizia ad avere i suoi primi problemi. Secondo alcuni comuni vi è la necessità di una riperimetrazione dei confini del Parco poichè, secondo quest'ultimi, limita lo sviluppo e l'occupazione, specialmente in certi settori come l'edilizia, e le pratiche burocratiche per avere un'autorizzazione sembrano non finire mai. Inoltre, anche la poca attenzione nei confronti dei contadini e lo sperpero di denaro pubblico vengono imputati all'ente. Oltre a questi malumori più o meno diffusi, un'altra situazione surreale è in atto: infatti, il Parco Nazionale è sprovvisto di un Presidente ormai da lungo tempo. Il primo ad intraprendere questa strda è stato il comune di Ottati, il piccolo centro degli Alburni, che circa un mese fa ha votato all'unanimità in consiglio comunale la sua fuoriuscita dal Parco. Come era facile prevedere, con un effetto domino, altri comuni hanno deciso di percorrere questa strada. Nemmeno le polemiche si sono fatte attendere, creando subito pro e contro a questa decisione. A favore per la riperimetrazione del Parco si è schierato il comune di Polla tramite le dichiarazione del sindaco Rocco Giuliano: '' Non siamo per la fuoriuscita. Il Parco va mantenuto perché ci sono aree di grande interesse naturale, ma vanno rivisti alcuni punti a cominciare dai vincoli. E’ complice il peso della politica sul fatto che il Parco non ha dato i vantaggi che si sperava anche perché è mancata una gestione fatta da persone che appartengono a queste aree e ne conoscono gli aspetti ''. La giunta comunale ha deliberato la richiesta votata all'unanimità dal consiglio comunale e ora si attendono svilluppi su questo fronte. Contrari a modificare i confini o alla fuoriuscita totale sono: il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, e il sindaco di Agropoli, prossimo candidato al consiglio regionale in quota Pd, Franco Alfieri, che si è espresso con queste parole: ''Uscire dal Parco è un grave errore, ma capisco le ragioni di chi ha preso questa decisione. Chi ha le responsabilità di tutelare un territorio deve anche rispettare quelle popolazioni che vivono tale tutela come un peso. C’è bisogno di cambiare il Parco, è necessario che i comuni siano favoriti sotto vari aspetti come, ad esempio, una detassazione o una burocrazia meno asfissiante. È in atto un allontanamento dai piccoli centri a tal punto che, di questo passo, invece di dovere ripopolare la fauna si dovrà ripopolare la risorsa più importante: l’essere umano''.
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