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Giffoni Film Festival, il sindaco di Napoli Manfredi: "Nostra città simbolo di riscatto e speranza"

22/07/2024

C’è una luce bellissima ed una Napoli sospesa, quella che si affaccia tra Bagnoli e Coroglio fino a Nisida. E c’è la voglia di libertà, di riscattare la propria esistenza. Una voglia di vita che vibra nello sguardo di Arturo, giovanissimo detenuto di Nisida, e che brilla negli occhi di una turista newyorkese rapita dalla bellezza partenopea, in un incontro casuale ma fatale, un incontro che brucia come una scintilla destinata a diventare fiamma. "A domani" si congedano così i due ragazzi e "A domani" è il titolo del cortometraggio presentato oggi a #Giffoni54, realizzato nell’ambito del progetto "La voce dei giovani" che nasce dalla collaborazione tra Comune di Napoli, Istituto Penale per i minorenni di Nisida e Giffoni Innovation Hub. "A domani" è una speranza, ma è anche l’angoscia di un presente dalla libertà limitata, perimetrata, confinata dietro le sbarre. Il film, di grande emozione, è stato scritto e diretto da Emanuele Vicorito e realizzato dalla Mad Entertainment di Napoli. Nasce da un lavoro di scrittura collettiva nell’ambito del laboratorio tenuto dai giovani detenuti di Nisida. E la loro esperienza traspare sullo schermo tra il desiderio di libertà e l’angustia di un oggi che è puntellato da limitazioni legate alla pena da scontare.

Evidentemente emozionato il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto alla presentazione che si è svolta in sala Blu nell’ambito dei lavori di Giffoni Impact!. "C’è un pezzo di Napoli molto bello in questo film - ha sottolineato - che si caratterizza per la sofferenza dell’oggi ma anche per la speranza del domani. La grande sfida che abbiamo intrapreso è quella di riuscire a leggere la nostra città con gli occhi di chi la vive fuori dal mainstream. Dobbiamo sempre più riuscire a metterci in connessione con quei pezzi della città che sono fuori dalla lettura tradizionale. Solo così riusciremo a raggiungere l’anima profonda di Napoli e sapremo fare scelte politiche che siano in linea anche con quello che i nostri giovani si aspettano dalla politica. L’utilizzo dei nuovi media è uno dei modi per farlo". L’emozione dei protagonisti del film, palpabile e potente secondo Manfredi, in linea con il genius loci, quello di Napoli. "C’è tutta la forza creativa di Napoli. E c’è la forza dei giovani che rappresentano il nostro futuro grazie al quale possiamo e dobbiamo rigenerare il mondo. Il film ha un messaggio positivo. Non nega le difficoltà presenti, ma le inquadra in una logica di futuro e quindi di speranza".

Ed è sull’idea di speranza che Manfredi si sofferma ancora: "Ognuno di noi ha bisogno di una seconda opportunità. Dobbiamo dare il nostro contributo per salvare l’esistenza di persone il cui destino sembrerebbe già scritto. Abbiamo il dovere di dare un’altra occasione perché è così che si costruisce la speranza". La politica deve occuparsi di tutto questo e Manfredi lo spiega con chiarezza: "Il mondo ha bisogno di cura e di attenzione quello che non accetto è l’indifferenza, la disattenzione. Ci sono pezzi città o categorie di persone che a priori vengono scartati. Così facendo si rinuncia al senso profondo dell’umanità. Una vera democrazia è un luogo in cui si dà opportunità a tutti. E questo è il messaggio più profondo che arriva da questo corto". Tutto quello accade a Giffoni, realtà che Manfredi ha conosciuto qualche anno fa da Ministro dell’Università e oggi da sindaco di Napoli. E sulla funzione svolta da Giffoni Manfredi non ha dubbi: "Lo trovo sempre più vivo, sempre più partecipato, ricco di contenuti. In una società che ha bisogno di partire proprio dall’educazione e dalla formazione dei nostri giovani, Giffoni rappresenta uno strumento potentissimo che va sempre più sostenuto e valorizzato".

La città di Napoli sta puntando molto sull’audiovisivo e sulla musica. Lo sottolinea Ferdinando Tozzi, delegato del Sindaco di Napoli per l’industria musicale e l’audiovisivo: "Anche questo significa fare industria culturale. Nostro compito è quello di lanciare semi indirizzati ai giovani affinché possano aprire la propria mente ed allargare le proprie visioni. Il compito che ci siamo dati è quello di facilitare l’accesso delle produzioni alla città di Napoli ed è quello che stiamo facendo con impegno. A questo si aggiunge tanta formazione che rappresenta una nostra assoluta priorità". "A domani" è un prodotto tutto napoletano. Ne parla con emozione chi lo ha scritto e lo ha diretto: "Il film - dice il regista Emanuele Vicorito - nasce dal percorso fatto con i detenuti di Nisida. Io da solo non avrei saputo scriverlo così come l’ho scritto. Racconta davvero una loro storia. Conservo i manoscritti che ho compilato durante gli incontri del laboratorio di scrittura creativa dai quali si capisce come si tratti di una narrazione collettiva, profondamente legata alle loro esperienze e alle loro sensazioni". La sintonia poi durante la fase di realizzazione del film: "Non è facile ma quando trovi persone, come in questo caso, che guardano tutte dalla stessa parte, allora si realizza una magia, come è accaduto in questo caso".

E c’è la commozione nelle parole di Paolo Spada, coordinatore Area pedagogica Istituto Penale per Minorenni di Nisida: "Nella realizzazione di questo progetto - sottolinea - ho registrato tanta attenzione per i nostri ragazzi. Il nostro compito è quello di custodirli. Voglio perciò ringraziare il Comune di Napoli per la cura che abbiamo visto. Il messaggio di questo film mi ha davvero riempito il cuore. Si può imprigionare il corpo di una persona, ma mai si possono imprigionare i nostri sogni e le nostre speranze. Con questo progetto i ragazzi hanno avuto modo di esprimere i loro sogni, quei sogni che spesso vengono repressi per il peso delle scelte pregresse, spesso sbagliate. Il laboratorio di scrittura ha dato loro la possibilità di dare voce alle loro emozioni. E’ la conferma di come dai loro errori può e deve nascere una speranza. Con le stesse mani con cui qualcuno di loro ha compiuto una rapina, hanno scritto una storia bellissima". In chiusura il saluto di Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni: "Ringrazio il sindaco Manfredi. So quanti impegni aveva ma non ha voluto rinunciare ad essere presente qui a Giffoni. Questa edizione di Giffoni racconta molto della nostra splendida Campania. Abbiamo avuto in questi giorni la partecipazione del Coro di Caivano che ha stregato tutti, e l’anteprima di Parthenope di Paolo Sorrentino. C’è tanta Napoli, tanta Campania e tanta voglia di riscatto in questo #Giffoni54".

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