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di Massimiliano Catapano

Dopo l’esonero di Raffaele Di Napoli, è il nuovo tecnico della Cavese, Vincenzo Maiuri, a presentarsi davanti alla stampa per discutere il futuro della squadra e la prossima partita contro il Potenza di Pietro De Giorgio, una sfida che si giocherà allo stadio "Simonetta Lamberti". Con un discorso diretto e senza mezzi termini, Maiuri ha chiarito subito le sue aspettative: "Mi aspetto una squadra incazzata, una formazione che non si arrende mai, ma che al contempo sia propositiva". In vista dell’incontro imminente, Maiuri è stato chiaro nell’indicare il livello di responsabilità che richiede da parte dei suoi giocatori: “Ogni calciatore deve cercare dentro di sè le motivazioni, senza cercare scuse o giustificazioni. Quando si scende in campo per la Cavese, si indossa una maglia importante, e questo significa rappresentare la città e i tifosi con onore e dedizione. Non sarà facile, il Potenza è un avversario ostico, ma noi dobbiamo essere determinati e cercare di ottenere una vittoria fondamentale per il nostro cammino in campionato”.

I ritmi intensi del calendario non permettono molti allenamenti tra una partita e l’altra, ma Maiuri è determinato a fare di necessità virtù, sfruttando ogni risorsa a disposizione. Qualche preoccupazione rimane sul fronte degli infortuni, con Sorrentino che accusa qualche problema fisico e la condizione di Konate ancora da valutare. "Non voglio rompere gli equilibri della squadra – ha proseguito Maiuri – ma servirà l’impegno di tutti per superare le difficoltà. Chi andrà in campo deve dimostrare di essere all’altezza, non solo tecnicamente, ma anche come uomo". L’appello finale del mister ha espresso il desiderio di vedere in campo una squadra motivata, carica e pronta a sacrificarsi per raggiungere gli obiettivi stagionali: "Le difficoltà non mancheranno, ma ciò che voglio vedere è una squadra che lotta su ogni pallone, con la testa e il cuore al posto giusto". L’inizio della nuova gestione di Maiuri alla Cavese è già ricco di determinazione e carisma, promettendo di mettere in campo una squadra che sa cosa significa onorare la propria maglia.